INDICAZIONI NUTRIZIONALI PER LA MALATTIA DA REFLUSSO GASTROESOFAGEO
Il Reflusso Gastroesofageo (RGE) rappresenta il passaggio retrogrado del contenuto dello stomaco in esofago. Si tratta di una condizione fisiologica che può anche verificarsi nelle persone sane e prive di lesioni esofagee, per esempio dopo un pasto abbondante o tipicamente nelle diete prevalentemente liquide, come quelle dei lattanti.
Quando si presentano sintomi e infiammazione, il reflusso gastroesofageo diventa patologico, determinando la Malattia da Reflusso Gastroesofageo (MRGE), un disturbo molto comune del tratto digerente. I sintomi associati sono rappresentati da rigurgito di sostanze acide e bruciore, eruttazioni, nausea, dolore epigastrico, ma anche raucedine, tosse, e altri.
Si tratta di una patologia determinata da diversi fattori fra i quali la scarsa tenuta dello sfintere esofageo inferiore, che ne causa rilasciamenti transitori e inappropriati, ritardato svuotamento gastrico, e tanti altri ancora.
La diagnosi di MRGE è di tipo clinico e si basa sui sintomi riferiti dal paziente. In alcuni casi, può essere necessario eseguire esami di approfondimento (esofagogastroduodenoscopia, pH impedenziometria delle 24 ore).
È possibile adottare delle piccole regole comportamentali e nutrizionali che hanno lo scopo di ridurre il numero di reflussi, neutralizzare il materiale del reflusso stesso, favorire la “pulizia” dell’esofago e proteggerne la mucosa.
CONSIGLI COMPORTAMENTALI
Tali alimenti sono:
Il Reflusso Gastroesofageo (RGE) rappresenta il passaggio retrogrado del contenuto dello stomaco in esofago. Si tratta di una condizione fisiologica che può anche verificarsi nelle persone sane e prive di lesioni esofagee, per esempio dopo un pasto abbondante o tipicamente nelle diete prevalentemente liquide, come quelle dei lattanti.
Quando si presentano sintomi e infiammazione, il reflusso gastroesofageo diventa patologico, determinando la Malattia da Reflusso Gastroesofageo (MRGE), un disturbo molto comune del tratto digerente. I sintomi associati sono rappresentati da rigurgito di sostanze acide e bruciore, eruttazioni, nausea, dolore epigastrico, ma anche raucedine, tosse, e altri.
Si tratta di una patologia determinata da diversi fattori fra i quali la scarsa tenuta dello sfintere esofageo inferiore, che ne causa rilasciamenti transitori e inappropriati, ritardato svuotamento gastrico, e tanti altri ancora.
La diagnosi di MRGE è di tipo clinico e si basa sui sintomi riferiti dal paziente. In alcuni casi, può essere necessario eseguire esami di approfondimento (esofagogastroduodenoscopia, pH impedenziometria delle 24 ore).
È possibile adottare delle piccole regole comportamentali e nutrizionali che hanno lo scopo di ridurre il numero di reflussi, neutralizzare il materiale del reflusso stesso, favorire la “pulizia” dell’esofago e proteggerne la mucosa.
CONSIGLI COMPORTAMENTALI
- Sarebbe bene non indossare indumenti e cinture strette che comprimono l’addome
- Nel momento di coricarsi, cercare di mantenere la testa un pochino sollevata, aiutandosi con dei cuscini o alzando la testiera del letto di circa 15 cm
- Meglio non sdraiarsi prima di 2 ore dal termine dei pasti
- Cercare di mantenere sempre un adeguato peso corporeo
- Evitare il fumo e le bevande alcoliche
- Evitare di far passare troppo tempo tra un pasto e l’altro. Meglio fare piccoli pasti nell’arco della giornata senza mai saltarli completamente
- Evitare i pasti abbondanti
- Evitare i pasti liquidi la sera
Tali alimenti sono:
- Cibi ricchi di grassi o fritti
- Bevande ad alto contenuto alcolico
- Caffè
- Cioccolato
- Aglio e cipolla
- Menta
- Alcune spezie (es. pepe)